D'ORO TRICOLORE LE MARCHE DEGLI ASSOLUTI DI PADOVA



I Campionati Italiani Assoluti 2007 sono approdati per la prima volta, dopo 97 edizioni maschili e 77 femminili, in Veneto e, un anno dopo, i big dell'atletica marchigiana sono saliti di nuovo sul gradino più alto della massima rassegna tricolore. E anche allo Stadio Euganeo di Padova è andato tutto come nel 2006 a Torino. O quasi. Daniela Reina nei 400 m, Clarissa Claretti nel martello, Paolo Capponi nel peso e Luca Verdecchia nella 4x100. Senza dimenticare l’oro di Marco Salvucci nella 4x400 e Denis Curzi medaglia d’argento nei 10.000 metri. Ma per Daniela Reina e Clarissa Claretti alla gioia per il tricolore appena conquistato si aggiunge anche quella per la convocazione, già praticamente scontata per entrambe, ufficializzata oggi dal DT della Nazionale Nicola Silvaggi, per i Campionati del Mondo di Osaka (25 agosto - 2 settembre). 

Per la Reina il titolo italiano - il terzo assoluto consecutivo all'aperto - è stato un fatto di ordinaria amministrazione. La portacolori delle Fiamme Azzurre ha dovuto semplicemente guardare davanti a sé con un occhio fisso a quel cronometro da cui ultimamente la primatista nazionale del giro di pista non ha avuto troppe soddisfazioni. Già in batteria, corsa prestissimo venerdì mattina, l'atleta camerte aveva, però, dato sensazioni positive con un facile 53.25 in solitaria e senza strafare negli ultimi metri. In finale, poi, la sua è stata solo una corsa contro il tempo con un imbattibile 52.31 che torna finalmente sulla strada di quel 52.14 con cui Daniela aveva brillantemente debuttato due mesi fa a Rieti. “Sono soddisfatta – commenta Daniela – sia per il titolo che per il tempo anche perché era da un po’ che cercavo di tornare ad esprimermi su crono che ho già ampiamente dimostrato di valere. Ora mi prenderò un break dalle competizioni, continuando comunque a lavorare fino ai Mondiali di Osaka dove punto a confermarmi sotto i 52 secondi.”      

Ma la Reina non è stata l'unica marchigiana della finale dei 400 m. In prima corsia, infatti, c'era anche la portorecanatese dello Sport Atletica Fermo Donata Piangerelli che, appena dieci giorni fa agli Europei di Debrecen, era stata una delle azzurre protagoniste del nuovo record italiano under 23 della 4x400 (3:34.39). E nemmeno a Padova Donata si è smentita centrando subito in batteria il suo nuovo limite personale, 54.49, e chiudendo in settima posizione (54.62). 

Intanto, però, nell'insopportabile afa del primo pomeriggio di venerdì era stata la fermana Clarissa Claretti a mettere a segno il tricolore-bis con un'insuperabile martellata d’apertura da 67,95 m. Misura che non esalta la lanciatrice dell'Aeronautica, dichiaratamente a caccia di una performance oltre i 70 metri, ma grazie a cui si è lasciata per l’ennesima volta alle spalle la sua rivale storica, nonché primatista italiana, Ester Balassini (Fiamme Gialle), finita soltanto al terzo posto (64,68) dietro all'emergente Silvia Salis (66,19).“Va bene così – dichiara Clarissa - considerato anche il gran caldo e che sono reduce da un contrattura alla spalla sinistra che, dopo la vittoria in Coppa Europa, mi ha tenuta ferma per dieci giorni, costringendomi a saltare diversi appuntamenti agonistici che avevo programmato per luglio. Ora andrò in raduno fino a metà agosto a Formia con il resto dei lanciatori, ma non escludo di mettermi alla prova in una gara-test prima di partire per Osaka.” 

Lancio d’oro anche per il pesista ascolano Paolo Capponi che sulla pedana dell’Euganeo ha così brillantemente difeso il titolo di Campione d’Italia conquistato nel 2006 dalle insidie degli altri giganti della specialità. Il lanciatore delle Fiamme Oro è stato autore di un’impeccabile serie di gettate tutte abbondantemente oltre i 18 metri. Capponi ha, infatti, messo il suo sigillo alla gara fino dal primo turno con 18,78 per poi esaltarsi fino al definitivo 18,99 della vittoria. Niente da fare per i suoi avversari Paolo Dal Soglio (18,51), Marco Di Maggio (18,43) e Marco Dodoni (18,29), dietro di lui con un notevole divario.    

Il sangiorgese Luca Verdecchia, quest’anno già a 10.28, non è, invece, riuscito a confermarsi il re dello sprint, dovendo cedere lo scettro dei 100 m a Koura Kaba Fantoni (Fiamme Gialle), vincitore della finalissima in 10.57. Per Verdecchia soltanto il quinto posto in 10.66, crono su cui senz’altro ha influito la corsia non ideale, la settima, e, soprattutto, un fastidioso vento contrario (-2.7) che ha reso la vita più difficile a tutti. Il velocista delle Fiamme Oro ha, però, potuto poi assaporare di nuovo la vertigine del gradino più alto del podio grazie al primo posto nella staffetta 4x100, stravinta dalla sua squadra in 40.05. Nella stessa gara quinto il quartetto dell’Atletica Avis Macerata formato da Carlo Nardi, Marco Ravagli, Alessandro Berdini e Filippo Reina, vincitori della seconda serie e al traguardo in 41.49. Lo stesso quartetto con Stefano Savi al posto di Ravagli è arrivato sesto (3:15.86) nella 4x400 in cui la vittoria, con 3:11.91, è andata ai Carabinieri del maceratese Marco Salvucci che, tra l’altro, è arrivato ad un passo dal podio anche nel giro di pista (quarto in 47.04). D’argento, invece, l’altro carabiniere di Centobuchi (AP) Denis Curzi, secondo nei 10.000 metri in 29:36.12.  

Tra gli altri risultati, da segnalare il quarto posto nei 200 m, sulla scia del fenomeno Andrew Howe con cui ha corso sia in batteria che in finale, di Alessandro Berdini (Atl. Avis Macerata), junior campione indoor e outdoor dei 400 m, che ha chiuso la sua gara in 21.62 (21.57 B). A livello femminile ha, quindi, centrato la finale la velocista della Collection Atl. Sambenedettese, Ilaria Narcisi, tra le prime otto d’Italia con 24.75 (24.58 B). Quinto il martellista ascolano Massimo Marussi (Carabinieri), arrivato a scagliare il suo attrezzo a 68,18 m. Si è, invece, conclusa per entrambi al sesto posto l’avventura tricolore dei due ostacolisti Giorgio Berdini (Aeronautica) e Leonardo Loddo (Sport Atl. Fermo). Per il sangiorgese 14.39 (14.32 B) sulle barriere alte e 52.22 per Loddo su quelle basse. Sesta anche la jesina Simona Santini (Jaki-Tech Apuana) nei 5000 m (17:11.03).



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