Boston, Brazier subito al top

26 Gennaio 2020

Nella prima tappa del World Athletics Indoor Tour, l'iridato degli 800 si prende la scena. Cinque migliori prestazioni mondiali dell'anno. Kemp-flash sui 60 (6.50), Klosterhalfen e Coburn battute.

di Marco Buccellato

Il World Indoor Tour IAAF ha esordito con il New Balance Indoor Grand Prix, disputato alcune ore fa nel Reggie Lewis Center di Boston. Nella prima delle sette tappe del rinnovato format, che ha offerto sei nuove world lead, in luce soprattutto il campione del mondo degli 800 metri Donavan Brazier, che ha dominato i 600 offrendo la prestazione tecnica più scintillante della serata, un 1:14.39 che è il secondo risultato di sempre sulla distanza nei meeting al coperto, a poco più di sei decimi dal primato che lo stesso atleta statunitense detiene in 1:13.77. Pur non riuscendo a migliorarsi, ha impressionato il secco cambio di velocità alla fine del penultimo giro. Al traguardo, quasi 6" di margine sul secondo.

Aldilà dell'uomo-copertina, ci sono gli score per decretare i vincitori del circuito e le wild card per il mondiale indoor di Nanchino, che ieri sera erano destinati a otto eventi, quattro maschili e quattro femminili. Proprio sui 60 metri, l'altra prestazione-top del meeting, con il successo dello sprinter USA Demek Kemp in 6.50, personale abbattuto di mezzo decimo e miglior volata mondiale 2020. Nella sua scia, poca gloria per i rientranti Asafa Powell (quinto in 6.77) e Trayvon Bromell (settimo in 6.84).

Altra miglior prestazione stagionale sui 1000 metri, con Bryce Hoppel che vince in 2:17.41 non lontano dal 2:17 netto del record del meeting (di Centrowitz), precedendo il britannico Wightman (2:17.51, record nazionale). Il keniano bronzo iridato indoor Bethwell Birgen vince i 3000 metri in 7:44.21 sul favorito Cheserek (7:46.74).

Nel triplo, il top score va allo spagnolo Torrijos con 16,75, davanti allo statunitense Carter (16,59) e al caraibico Doris, lo specialista di Guyana al rientro dopo un anno e mezzo, poco sopra i 16 metri.

Nella gare femminili valide per le classifiche, il meglio è venuto dalla bella sfida sui 1500 metri tra l'australiana Jessica Hull (prima in 4:04.14, primato mondiale stagionale e) e la tedesca Konstanze Klosterhalfen (battuta in 4:04.38). Per la Hull anche un gran progresso personale indoor e il nuovo limite nazionale e di area abbattuto di quasi tre secondi, proprio nell'impianto dov'era stato stabilito il precedente record. Vince Nia Ali sui 60hs: l'iridata di Doha è soprattutto una specialista in sala, con due titoli mondiali nella sala trofei. In 7.94 ha preceduto Christina Clemons-Manning (7.98), lasciando dietro le giamaicane presenti sui blocchi. Sui 300 metri (i punti confluiranno nella classifica dei 400) due sessioni con miglior crono di Gabrielle Thomas (36.52, mondiale stagionale), Nell'alto, vittoria a 1,89 della statunitense Amina Smith sulla caraibica Frederick (stessa misura).

Nelle altre gare, è mancata soprattutto la presenza di Sydney McLaughlin: l'argento mondiale dei 400hs, iscritta sui 500 metri, ha rinunciato all'ultimo momento (vittoria all'olandese De Witte in 1:10.50). L'altra big USA, Emma Coburn, ha perso sulle due miglia vinte da Ellinor Purrier, finalista sui 5000 a Doha, in 9:28.17 (8:56.54 ai 3000). Davanti alla Coburn (9:32.81) anche la bionda sudafricana Scott (9:31.98), Nel miglio uomini il britanico Chris O'Hare ha preceduto in 3:59.67 il detentore del primato del meeting, il veterano neozeladese Nick Willis (3:59.89). Sui 400 uomini Igbokwe (46.50) ha preceduto avversari di alto calibro quali Norwood (47.48) e Montgomery (47.72). Prossima tappa del circuito, venerdì 31 gennaio a Kalsruhe.

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File allegati:
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