Diamond League: Trost e Folorunso a Zurigo

29 Agosto 2016

Giovedì 1 settembre le due azzurre in gara nella prima finale del circuito internazionale

La IAAF Diamond League approda a Zurigo per la prima delle due finali, giovedì 1 settembre. Nella città svizzera sono annunciate al via due atlete italiane, con Alessia Trost sulla pedana del salto in alto e Ayomide Folorunso nei 400 ostacoli. La 23enne pordenonese delle Fiamme Gialle va alla ricerca di un piazzamento significativo nella classifica di specialità, perché attualmente occupa la terza posizione dietro all’olimpionica spagnola Ruth Beitia e alla caraibica Levern Spencer, le stesse due avversarie l’hanno preceduta sabato scorso al meeting di Parigi dove la friulana è stata terza con 1,93 dopo il quinto posto ai Giochi di Rio. Una sfida che si ripropone di nuovo, però da tenere d’occhio (inizio alle ore 19:45) c’è anche la bulgara Mirela Demireva, argento a cinque cerchi e agli Europei. Nella graduatoria provvisoria Beitia comanda a quota 41, davanti a Spencer (25) e Trost (14), con la finale che assegna uno score doppio rispetto alle altre tappe: 20 punti a chi vince, poi 12, 8, 6, 4, sino ai 2 punti del sesto posto.

AYO TRA LE BIG - L’altra azzurra allo stadio Letzigrund sarà la non ancora ventenne Ayomide Folorunso nei 400 ostacoli, al suo debutto in un grande meeting all’estero. Ma la portacolori delle Fiamme Oro si è già messa in evidenza a livello internazionale con il brillante quarto posto agli Europei, per essere poi semifinalista alle Olimpiadi e sesta con la staffetta 4x400 dell’Italia che ha stabilito il record nazionale nella batteria. In una gara che aprirà il programma principale della riunione (ore 20:05), pur non essendo valida per la Diamond Race, l’emiliana di Fidenza troverà l’intero podio della rassegna continentale con la danese Sara Petersen (argento a Rio), la polacca Joanna Linkiewicz e l’elvetica Léa Sprunger, ma anche la britannica Eilidh Doyle e la statunitense vicecampionessa mondiale Shamier Little (numero due stagionale con 53.51 alle finali NCAA, però sopra i 55 secondi in tutte le successive gare dopo aver fallito i Trials).

200 AL TOP - Weltklasse Zurich, ovvero il meglio del mondo a Zurigo, come recita il nome del meeting che è uno degli appuntamenti più classici del calendario, visto che la prima edizione risale al lontano 1928 e in tutto conta 25 record mondiali stabiliti nella sua storia.

E anche quest’anno sono attesi 14 ori olimpici e 26 medagliati di Rio, 10 campioni mondiali e 16 europei, per contendersi 16 trofei di specialità mentre altrettanti verranno assegnati nell’ultima tappa del 9 settembre a Bruxelles. Tra le gare di maggiore interesse, quella dei 200 metri femminili (ore 20:34) che offrono la rivincita fra la nuova regina dello sprint, la giamaicana Elaine Thompson (con la doppietta olimpica 100-200) e l’iridata olandese Dafne Schippers, già sicura della vittoria in Diamond League. Entrambe dovranno però vedersela con la statunitense Allyson Felix, che a Rio non ha corso questa distanza ma è diventata ugualmente la donna più vincente di sempre nell’atletica alle Olimpiadi con sei ori in bacheca (ma appena uno di questi in gara individuale, sui 200 a Londra nel 2012), e la giamaicana Veronica Campbell-Brown, autrice in passato di una doppietta a cinque cerchi (2004 e 2008).

JEBET CI RIPROVA - Da non perdere i 3000 siepi con la nuova primatista mondiale Ruth Jebet, autrice di una formidabile impresa a Parigi correndo in 8:52.78, sei secondi abbondanti in meno del precedente limite. Per la 19enne keniana con passaporto del Bahrein, nel mirino c’è anche la Diamond Race: infatti guida la classifica con 36 punti, quattro in più della keniana Hyvin Kiyeng. Al via tutte le atlete top della disciplina, a cominciare dal bronzo olimpico Coburn, poi la keniana Chepkoech e l’etiope Assefa, per arrivare all’australiana Genevieve LaCaze che allo Stade de France ha realizzato il record dell’Oceania. Una prova inserita alla fine del programma (ore 21:36), seguita soltanto dalla 4x100 femminile del tradizionale Zurich Trophy. Prima invece tante altre gare ricche di stelle dell’atletica mondiale.

RITORNO DA RIO - Fra i 14 campioni olimpici annunciati nel meeting svizzero, quattro non hanno ancora gareggiato dopo il successo a cinque cerchi. È il caso dell’astista brasiliano Thiago Braz, oro davanti al suo pubblico per sconfiggere Renaud Lavillenie che avrà quindi l’occasione di una rivalsa. Il francese possiede comunque la certezza aritmetica del successo nel ranking a punti, per il settimo anno consecutivo: è l’unico atleta ad aver sempre conquistato la Diamond League, fin dalla sua nascita. In pedana anche Kendricks (bronzo a Rio e vincitore al meeting di Losanna contro Lavillenie), i due quarti classificati della finale olimpica Lisek e Kudlicka, l’iridato Barber. L’asta femminile sarà invece il prologo del Weltklasse, nel pomeriggio di mercoledì alla stazione ferroviaria, con il rematch tra l’olimpionica Stefanidi (anche lei al rientro in gara) e la statunitense Morris.

Prima uscita agonistica da campionessa a cinque cerchi sugli 800 metri per la sudafricana Caster Semenya, con tutte le finaliste di Rio ai nastri di partenza insieme alla keniana Sum e all’elvetica Buchel, campionessa europea indoor. Nel triplo è il momento del ritorno in azione anche per Christian Taylor, che si è confermato oro olimpico della specialità e ha l’obiettivo di prolungare la striscia vincente nella Diamond Race per il quinto anno. Un traguardo già raggiunto dalla croata Sandra Perkovic nel disco (anche se non di fila), mentre anche la primatista mondiale dei 100hs Kendra Harrison e la serba Ivana Spanovic nel lungo (opposta all’oro di Rio, Tianna Bartoletta) non possono più essere superate dalle avversarie in classifica.

TROFEI IN PALIO - Nelle altre gare invece è ancora tutto da decidere per il Diamond Trophy. Sui 1500 metri sarà duello tra l’olimpionica Faith Kipyegon (36 punti all’attivo) e l’emergente britannica Laura Muir (28), che si è aggiudicata le ultime due tappe (a Parigi con un sensazionale 3:55.22, il tempo più veloce di un’europea dal 1988). Tre etiopi in lizza nel mezzofondo maschile, che prevede i 5000 metri: Muktar Edris, il neoprimatista mondiale under 20 dei 3000 metri Yomif Kejelcha e Hagos Gebrhiwet, bronzo a Rio, in una gara con tanti pretendenti al successo, dal vicecampione olimpico Paul Chelimo al keniano Paul Tanui, che ha vinto l’argento dei 10.000 in Brasile, fino al siepista Evan Jager e all’eterno Bernard Lagat, capace di sfiorare il podio a quasi 42 anni. Ancora più aperto il pronostico dei 100 metri che schierano l’ivoriano Meité (primo nel meeting della capitale francese), il sudafricano Simbine e il campione europeo Martina, con Asafa Powell in caccia del 98° crono sotto i 10 secondi e la curiosità di vedere ai blocchi il giamaicano Omar McLeod, olimpionico dei 110hs ma che vanta un personal best di 9.99 sulla distanza piana. Nel peso si giocano la vittoria finale il neozelandese Tom Walsh, iridato indoor, e lo statunitense campione mondiale all’aperto Joe Kovacs, in una gara che attende anche Crouser, oro a Rio, poi nel giavellotto la partita è fra l’olimpionico Rohler e il ceco Vadlejch, primo negli ultimi due meeting del circuito. Sui 400 ostacoli, dopo essere tornato sul gradino più alto del podio alle Olimpiadi, Kerron Clement proverà a impadronirsi del trofeo che raffigura il diamante (oltre che dei 40.000 dollari di montepremi), come LaShawn Merritt nei 400 metri.

TV - Giovedì 1 settembre ore 20:00-22:00 in diretta su Fox Sports (canale 204 Sky)

Luca Cassai

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File allegati:
- ENTRY LIST/ORARIO

Alessia Trost (foto Colombo/FIDAL)


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