Mondo: record senza età

30 Maggio 2016

Kim Collins e gli altri 40enni dell'atletica mondiale. Giovanissimi sulla cresta dell'onda. News e curiosità dall'attività oltre confine.

di Marco Buccellato

L'impresa del 40enne Kim Collins offre il fianco per una panoramica, relativamente a record e risultati di atleti entrati negli "anta" o, al contrario, non ancora maggiorenni. Nel gap generazionale dell'atletica gareggiano atleti e atlete divisi anche da un quarto di secolo. Ieri nel meeting tedesco di Bottrop, Collins ha sfruttato una brezza di 1,9 metri al secondo per stabilire primato personale, record nazionale e record mondiale Master con 9.93. E' la prima volta che un atleta così avanti con gli anni ottiene sui 100 metri una prestazione inferiore ai 10 secondi.

Smetto, anzi continuo

Curioso notare come Collins, campione del mondo a Parigi 2003 col il tempo peggiore degli ultimi 33 anni di finali mondiali e olimpiche (10.07), aveva annunciato anni fa un semi-ritiro, successivo alla delusione di essere stato escluso dal team olimpico a Londra per motivi disciplinari. Qualche meeting minore, ma niente più atletica di vertice. Il bello, almeno dal punto di vista dei tempi, è arrivato dopo. Un'incetta di crono sotto i 6.50 sui 60 indoor, e la sequenza di record nazionali all'aperto, 9.97, poi 9.96, ora 9.93. Nel frattempo ha fatto pace con la sua federazione e ha ritrovato il posto in nazionale. Solo quindici nazioni possono vantare un record nazionale dei 100 maschili migliore di quello di St.Kitts & Nevis, da cui proviene Collins.

Quarantenni sulla breccia

Il più popolare resta Bernard Lagat, classe 1974, che alterna una nuova carriera sulle corse su strada alla frequentazione delle piste. Sabato a Eugene si è ritirato sui 5000, ma non è il tipo che lasci le cose a metà. Vedremo. Dal Giappone giunge notizia che un altro 40enne, il samurai Murofushi, proverà a qualificarsi per la quinta Olimpiade della carriera. Una l'ha vinta, in quella del 2012 è salito ancora sul podio. La sua ultima gara risale a due anni fa, quando vinse l'ennesimo titolo nazionale, e da lì proverà a ri-lanciare e rilanciarsi. Nel martello gli over-40 contano anche altri nomi illustri: Nicola Vizzoni, il sudafricano Harmse (entrambi del 1973) e il primatista lettone Sokolovs (1974) che ancora accarezza i 70 metri.

Anche Adam Nelson (41 anni) non ha resistito alla tentazione olimpica: a quattro anni dal ritiro il pesista è rientrato e si giocherà la sua chances ai Trials. Maratona: fa ancora ottime cose il 43enne keniano Kenneth Mburu Mungara: tre maratone in due anni tra 2:08:38 e 2:08:44.

Teenagers sull'onda

Detto dei "matusa", ecco gli sbarbatelli. Negli ultimi giorni, il furore. Il campione mondiale allievi di salto in lungo, il cubano Maykel Massò (classe '99, 17 anni compiuti da tre settimane), sabato si è superato al Memorial Barrientos saltando al primo turno 8,28 (vento 1,8), record mondiale under 18 e quarta prestazione di sempre under 20, se accorpiamo le due categorie. Prima di lui, con 8,25, c'era un altro cubano, Luis Bueno. Ancora in favore di Eolo, ma al limite con 2,0, salto di qualità per uno junior, il greco Miltiádis Tentóglou, che a Kalamata si è portato a 8,19, migliorando di ben 26 centimetri l'annoso record greco juniores di Tsatoumas (7,93). Nome già noto alle cronache, la svedesina Lisa Gunnarsson, 16 anni e 9 mesi, ha portato il mondiale under 18 di salto con l'asta a 4,50 sabato in Francia, dove si allena. Nell'inverno aveva stabilito più volte la miglior prestazione mondiale indoor under 18, fino a 4,49.

Record da ogni latitudine

Gli ultimi giorni hanno dato molto lavoro all'acronimo "NR", National Record. Alcuni nuovi di zecca sono di gran fattura (Eugene), altri davvero sorprendenti e inattesi. Nella stessa riunione in Bulgaria, uno sprinter dell'Oman, Mubarak Al-Harti, è sceso a 10.14 sui 100 e un quattrocentista del Bahrain, Ali Khamis Abbas, ha corso i 400 in 44.55! Il Surinam ha un velocista da 10.13, Jurgen Themen, che gravita nell'orbita NCAA. Lo sconosciuto pesista georgiano Abramyan ha lanciato in pochi giorni 20.53 e 20.54, migliorandosi di oltre due metri. Il peso porta novità e record nazionali anche dal Congo: prima Frankie Elemba con 21,01, ora la collega di specialità Aurelie Dongmo, arrivata a 17,72 sabato in Belgio.



Anita in zona-80, Moguenara 7,16

Dopo il 79,48 di Halle, Anita Wlodarczyk ha fotocopiato il lancio migliore della stagione a Forbach, in Francia, restandone sotto per soli tre centimetri (79,45). Sono rispettivamente la quarta e la quinta prestazione di sempre nel martello femminile, e dalla prima sono tutte sue. Polonia sugli scudi anche con Malachowski, che si è ripreso in fretta la miglior prestazione dell'anno sottrattagli da Harting 2, Christoph, lanciando 68,15 a Varsavia. L'altro risultato-top è il 7,16 con cui la lunghista tedesca originaria del Ciad Sosthene Moguenara ha vinto a Weinheim, dopo aver saltato già 7,01 nella serie. Nel nuovo secolo, all'aperto, solo sei volte si è saltato più lontano. Nel 2016 Brittney Reese ha vinto il mondiale indoor a Portland con 7,23.

Attività NCAA, si vola

Dalle fasi preliminari regionali di Jacksonville e Lawrence e dal relativo terremoto collettivo nelle gare di velocità peschiamo il nuovo sub-20 sui 200 del britannico Mitchell-Blake (19.96) e il primo del canadese Rodney (19.97), con troppo vento per entrambi (anche un 20.24 legale per Rodney) e nella stessa serie di Lawrence il 20.12 di Jamiel Trimble (anche discreto ostacolista) e il 20.17 di Lawson (anche ottimo lunghista). Trimble è progredito di oltre un secondo nello spazio di 3-4 gare. Si contano invece sette prestazioni legali da 22.30 a 22.80 delle ragazze nelle due sedi. Per le finali, fuochi d'artificio.

Götzis a Warner e Theisen-Eaton

Nel rispetto delle previsioni, i due canadesi hanno vinto l'Hypo-Meeting di Götzis. Entrambi col nuovo primato mondiale stagionale, Damian Warner ha totalizzato 8.523 punti (con il record del mondo dei 100 in un decathlon in 10.15) e Brianne Theisen-Eaton si è imposta per il secondo anno di fila, con 6.765 punti. Warner poteva far meglio non avesse deluso nel salto in lungo, così come Katerina Johnson-Thompson. La britannica ha chiuso sesta nonostante una prima giornata-monstre condita da un 1,92 nell'alto e dall'eccezionale 22.79 sui 200 metri. Sui due podi, il francese Kevin Mayer con 8.446 e il tedesco Kai Kazmirek con 8.318 nel decathlon, la lettone Laura Ikauniece-Admidina (record nazionale con 6.622 punti) e la tedesca Carolin Schäfer (6.557) nell'eptathlon.    

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