Stecchi prende quota: 5,67 a Linz

12 Settembre 2018

In Austria, l’azzurro dell’asta migliora di sette centimetri il primato personale che risaliva al 2012. Ora è il sesto italiano di sempre.

Sette centimetri di progresso per migliorarsi dopo sei anni. L’astista azzurro Claudio Stecchi firma il record personale con 5,67 a Linz, in Austria, e diventa il sesto italiano di sempre nella specialità. Per il 26enne fiorentino delle Fiamme Gialle, finalista ai recenti Europei di Berlino, la soddisfazione arriva subito con il primo tentativo a questa misura. In precedenza era invece riuscito a valicare la quota di 5,60 alla seconda prova eguagliando quello che fino a oggi era il suo limite, ottenuto altre quattro volte in passato: nel 2012 in sala ad Ancona e poi a Bressanone, quindi nel 2013 a Rieti e nel 2017 a Liegi, in Belgio. Nella stagione in corso si era portato a 5,52 outdoor, ancora a Liegi, e in tre occasioni a 5,55 indoor. Era da quattro anni, dal 5,70 di Giuseppe Gibilisco a Rieti il 12 luglio 2014, che un azzurro non saliva così in alto.

“È stata una gara in cui tutto è venuto facile - commenta Stecchi - perché ho saltato bene, a parte l’errore a 5,40. Peccato per l’ultima prova a 5,72 in cui mi sono sentito molto vicino, ma non ho usato la mia asta, che era troppo morbida per quella misura, e l’ho presa in prestito dal russo Morgunov. Se l’avessi utilizzata fin dal primo tentativo forse ci potevo riuscire, considerando che a 5,67 c’era l’altezza per salire ulteriormente. Non pensavo neanche di esserci qui a Linz, a causa del fastidio che ho ancora all’inserzione del bicipite femorale sinistro e mi ha condizionato quest’anno, ritardando l’esordio all’aperto. Si chiude la mia stagione con un risultato che fa ben sperare per la prossima. Dopo sei anni, finalmente un po’ di felicità”.

VIDEO | CLAUDIO STECCHI 5,67 NELL’ASTA A LINZ

Bronzo a Taipei nelle Universiadi dell’anno scorso, al rientro da due interventi chirurgici (nel novembre 2015 è stato operato al tendine d’Achille destro e nel marzo 2017 a quello sinistro), l’atleta cresciuto sotto la guida tecnica di Riccardo Calcini e Vitaly Petrov stasera ha aperto senza problemi a 5,30 proseguendo con 5,40 alla seconda prova e 5,50 alla prima, mentre in chiusura ha commesso tre errori a 5,72. Il figlio d’arte toscano aveva rivelato da giovanissimo il suo talento, con l’argento del 2010 ai Mondiali juniores, e batte anche il record di famiglia: 5,60 nel 1987 del papà Gianni, all’epoca primato italiano, che oggi l’ha seguito a bordo pedana. Nel 4° TGW Lentos Jump, meeting dedicato al salto con l’asta nella cornice dell’omonimo museo in riva al Danubio, l’azzurro coglie il secondo posto come nella passata edizione (ma in quel caso con 5,50) alle spalle del russo vicecampione europeo Timur Morgunov che salta 5,82 al primo tentativo dopo aver rischiato di uscire alla quota di ingresso (5,50 alla terza). Sul gradino più basso del podio a pari merito il britannico Adam Hague e lo junior norvegese Sondre Guttormsen con 5,60.

Luca Cassai

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