Mondo: un sogno lungo un centesimo

11 Febbraio 2019

L'etiope Kejelcha manca di 0.01 il primato mondiale indoor sul miglio. Gli illustri precedenti. Jakob Ingebrigtsen subito da primato. Due team USA più veloci della Polonia-record nella 4x400.

di Marco Buccellato

Senza dubbio una delle più intense tra le 112 edizioni dei Millrose Games di New York. Tra tanti risultati di gran clamore, spicca quello sul miglio, particolarmente beffardo per il due volte campione del mondo indoor dei 3000 metri Yomif Kejelcha, che in 3:48.46 ha lasciato sul traguardo un centesimo al primato del mondo di Hicham El Guerrouj vecchio di 22 anni. La rincorsa al limite del campione marocchino si è fatta mozzafiato fino all'ultimo metro: al transito dei 1500, Kejelcha era in ritardo di 16 centesimi sul passaggio che fu di El Guerrouj , 3:33.17 contro 3:33.01. A Kejelcha restano perciò il record nazionale, la world lead e il poco rilevante "under 23 indoor world best".

DON'T STAND SO CLOSE TO ME - I precedenti sui primati mondiali mancati di un nulla non mancano, sempre a metà tra l'esaltazione e l'amarezza: l'ultimo, clamoroso, fu del siepista keniano Brimin Kipruto, che nella Diamond League di Monaco del 2011 pagò un solo centesimo, anche lui, al record mondiale di Saïf Saaeed Shaheen (7:53.63). Nei lanci, il record dei primati mancati è appartenuto al martellista bielorusso Tikhon, che lasciò un centimetro agli 86,74 metri del record mondiale di Yuriy Sedykh, salvo poi veder cancellata la "quasi-impresa" causa squalifica. Non scherzò nemmeno il lituano Alekna, separato dal record mondiale del disco (74,08) da soli 20 centimetri. Tra le donne, un piccolo enorme secondo ha separato lo scorso anno la keniana Fancy Chemutai dal record mondiale di mezza maratona (1h04:51) della connazionale Joyciline Jepkosgei.

MILLROSE SCINTILLANTE - Il gran meeting di New York ha regalato altre perle quali il secondo crono all-time sugli 800 indoor del keniano Mike Saruni (1:43.98), che ha trascinato lo statunitense Brazier al record nazionale di 1:44.41, emulato al femminile da Ajeé Wilson, primato USA in 1:58.27. Top marks anche dalla tedesca Klosterhalfen che ha firmato la miglior prestazione europea U23 indoor nel miglio in 4:19.98 (record nazionale più veloce anche di quello outdoor e, di passaggio, anche il primato sui 1500 in 4:02.70), e dall'olimpionico del peso Crouser, il cui 22,33 dista solo 33 centimetri dal mondiale indoor di Randy Barnes. Ancora in ospedale, sedato e monitorato in terapia intensiva, il giamaicano Kemoy Campbell, accasciatosi in pista durante i 3000 metri, vittima di un collasso.

HOLLOWAY 7.43 - Prestazioni di vertice anche a Fayetteville con Grant Holloway (7.43 sui 60hs), l'astista Andrew Irwin, salito a 5,88, mondiale stagionale per poche ore prima che Sam Kendricks se ne impossessasse a Rouen con 5,90, e con i 200 da world lead di Kayla White (22.82). Nel golden moment della Norvegia splende l'astista Guttormsen, sesto agli Europei 2018 da 19enne, che ha aggiunto due centimetri al primato nazionale indoor di due settimane fa, portandolo a 5,73 in Nuovo Messico. Nel meeting, flash con le sconfitte di Jenn Suhr nell'asta (4,58) ad opera di Kortney Ross (4,63) e della pesista Ewen (18,80), beffata di 4 cm dalla meno nota Ealey. Segnalazione anche per la primatista del mondo dei 100hs Keni Harrison, autrice di un doppio personale nello sprint a Lubbock (7.31 e 23.10), e per la novità di Barbados Jon Jones, sceso a un ottimo 400 in 45.38. L'attività USA propone anche il 17,46 del triplista brasiliano Almir dos Santos in Ohio, in una serie con un 17,30 e un 17,26.

DUE QUARTETTI - Nella riunione di Clemson due formazioni di staffetta del miglio uomini hanno chiuso con tempi inferiori al primato del mondo ufficiale, realizzato dalla squadra nazionale polacca l'anno scorso ai mondiali indoor di Birmingham. L'impresa è di Houston, con quattro frazionisti USA, e di Texas A&M, rispettivamente con 3:01.51 e 3:01.56. L'anno scorso nella finali NCAA ci riuscirono ben tre teams, USC in 3:00.77 (con Rai Benjamin ancora antiguano), Texas A&M in 3:01.39 e Florida in 3:01.43. Ancora da Clemson la 4x400 donne migliore dell'anno con vetta di Texas A&M in 3:29.96 e l'altra world lead di Igbowke sui 400 (45.35). Grandi progressi per il canadese Arop sugli 800 (1:45.90) e per l'ostacolista Roberts (7.52).

Sempre a Clemson, il primatista mondiale dei 100 metri under 18 Anthony Schwartz (un 2000) si fa notare scendendo sotto i 6.60, eguagliando quanto fatto un anno fa a 17 anni. Per inciso, ha perso dalla novità Charleston (6.54) e da Burke di Barbados (6.58).

IN EUROPA - Detto di Kendricks, a Rouen l'olimpionica Stefanidi ha perso dalla vaulter USA Nageotte (4,74 contro 4,62). A Liévin, ieri, i progressi del campione d'Europa dei 110hs Martinot-Lagarde (7.57) e il nuovo monologo sui 1500 di Samuel Tefera (3:36.72). Campionati nazionali: in Grecia 5,70 dell'ex-primatista mondiale U20 Karalis con i 5,86 sbagliati di un niente e inatteso assalto di Tatiána Goúsin ai due metri (sbagliati) dopo aver vinto il titolo con 1,94. Il campione europeo di lungo Tentoglou, dopo aver battuto Marcell Jacobs a Madrid, ha vinto il titolo nazionale con 8,19. Campionati ucraini con world lead nel pentathlon della primatista mondiale under 20 Alina Shukh con 4.581 punti, 2,30 di Protsenko nell'alto, 6,85 di Maryna Bekh-Romanchuk nel lungo e una gran gara di alto donne con Levchenko, Herashchenko e Tabashnyk tutte oltre l'1,97. Campionati britannici a Birmingham: top score con Holly Bradshaw nell'asta (4,80) e Laura Muir (8:48.03 sui 3000). Fine corsa per Dwain Chambers: il discusso sprinter, ora 40enne, ha corso (pare) per l'ultima volta superando la batteria in 6.78 ma fermandosi in semifinale per squalifica allo start. Nei salti, 1,94 di Morgan Lake che ha anche provato il record nazionale a 1,99. Germania: meeting a Chemnitz con primato nazionale della triplista Gierisch (14,59) e a Sassnitz, con il miglior lancio dell'anno firmato dalla Schwanitz con 19,33.

INGEBRIGTSEN, ASSOLO RECORD - Il due volte campione d'Europa a Berlino, da 17enne, continua a stupire. In una gran edizione del "Nordenkampen" di Baerum, con Norvegia, Svezia, Finlandia e un team misto Danimarca-Islanda, Jakob Ingebrigtsen ha stabilito il record del mondo Under 20 dei 1500 metri in 3:36.21. Un anno fa, l'etiope allora 18enne Tefera (poi iridato) corse in Francia in un ancora più veloce 3:36.05, prestazione non omologata come primato mondiale under 20 per non aver sostenuto il giorno stesso il test antidoping come da protocollo. A Baerum, in evidenza anche il secondogenito Filip Ingebrigtsen (7:49.73 sui 3000), la Grovdal (primato nazionale sui 3000 in 8:44.68) e Karsten Warholm (45.65 sui 400, vicino al record nazionale). Sul fronte Svezia, prima della manifestazione, un fiorire di risultati di valore con gli astisti Melker Svard Jakobsson (5,82) e Michaela Meijer (4,75, record nazionale), il lunghista Nilssson (8,05) e il pesista Thomsen (20,30). Da notare nell'asta uomini, dietro Jakobsson, la continua ascesa del norvegese Pål Haugen Lillefosse, 17 anni, salito a 5,56, limite nazionale Under 20.

DEREJE NO RECORD - Missione-primato fallita dalla etiope Roza Dereje. Annunciato il tentativo di record mondiale di mezza maratona a Barcellona, ha vinto ma ben lontana dall'obiettivo (70 secondi) in 1h06:01, sedici secondi più lenta di quanto fatto dalle connazionali venerdì a Ra's Al-Khaymah. C'è un illustre sconfitto nel cross: Selemon Barega, quarto performer all-time sui 5000 e primatista mondiale under 20, che alle selezioni nazionali di cross country ha perso di tre secondi dal semisconosciuto Moges Tiumay (grazie a Fuchs, Constas, Lilloe, Juck, Baronet).

OUTDOOR - Ottime cose dal triplo caraibico, firmate dalla giamaicana Ricketts-Thomas (14,76) e dalla cubana Povea (14,64). Campionati di lanci invernali: prima sessione con acuto della giavellottista bielorussa Tatsiana Khaladovich (64,60) e dallo spagnolo Cienfuegos (76,10 nel martello). In Francia, rientro dopo la pausa maternità della discobola argento olimpico Melina Robert-Michon, battuta e misurata a 56,50. Infine, marcia spagnola con record nazionale sui 50 km donne di Raquel Gonzalez in 4h11:01, settima prestazione mondiale e quarta europea all-time.

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Jakob Ingebrigtsen


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