Europei: Abdelwahed argento, Barontini in finale

19 Agosto 2022

A Monaco di Baviera l’azzurro cresciuto nel Cus Camerino sale sul podio nei 3000 siepi. Promosso l’anconetano: negli 800 supera un altro turno ed è tra i migliori otto

Ancora una gioia per le Marche dell’atletica agli Europei di Monaco di Baviera. Nei 3000 siepi conquista la medaglia d’argento Ahmed Abdelwahed, 26enne cresciuto nel Cus Camerino e allenato nella città universitaria dal coach Roberto Scalla, con 8:22.35 in una gara con due azzurri sul podio: oltre al romano delle Fiamme Gialle, il siciliano Osama Zoghlami è di bronzo (8:23.44) dopo una gara tutta all’attacco per il terzetto azzurro completato dall’altro gemello Zoghlami, Ala, che termina al settimo posto (8:27.82). Oro al finlandese Topi Raitanen che scappa via negli ultimi duecento metri. La doppietta sul podio delle siepi mancava da Helsinki 1994, quando fu d’oro Lambruschini e d’argento Carosi, quattro anni dopo la doppia medaglia azzurra di Spalato 1990 con il trionfo di Panetta e il terzo posto di Lambruschini. Nella serata dell’Olympiastadion, resa umida da una leggera pioggia, esulta l’anconetano Simone Barontini che passa in finale negli 800 con 1:48.51 in gara tattica.

SIEPI - A un certo punto, sbatti gli occhi e sì, ci sono davvero tre azzurri in testa alla finale dei 3000 siepi: accade per un paio di giri, fin quando mancano quattrocento metri al verdetto delle medaglie. Si può sognare la tripletta, qualcosa che sarebbe stato un inedito nella storia azzurra, gloriosa, delle siepi. Bisogna però fare i conti con il finlandese Topi Raitanen che sgattaiola via e lancia l’assalto ad Ahmed Abdelwahed e Osama Zoghlami nel rettilineo opposto a quello conclusivo, quando Ala Zoghlami è già staccato dopo un lungo lavoro di squadra insieme al gemello Osama, un tandem che si dà il cambio in testa e detta l’andatura per ampi tratti. Origini egiziane ma romanissimo di Ostia, Abdelwahed, nati in Tunisia ma arrivati da piccoli in Sicilia, nel Trapanese, e poi trasferiti a Palermo, gli Zoghlami: l’Italia del mezzofondo, dopo il bronzo di Crippa nei 5000 e la doppia festa di stasera, comincia il proprio riscatto. 

“Siamo veramente felici, è la ciliegina sulla torta di una stagione molto lunga - le parole di Abdelwahed - c’era un clima fantastico, tanti amici che mi sono venuti a vedere. La gara? Mi aspettavo questa volata lunga, i gemelli sono stati più coraggiosi, io sono rimasto più a lungo nel gruppo e ho cercato di restare concentrato. L’ultimo giro è stata solo emozione, ci abbiamo messo il cuore tutti. Ero il leader europeo stagionale ma non mi sento così superiore agli altri, non ero il favorito mentalmente. Ho pensato a me stesso, a fare una buona gara, sarei falso a dire che non sono soddisfatto. Motivato per fare ancora meglio in futuro. La dedico a tutti i miei fratelli ma in particolare a Ebrahim, corre anche lui e mi ha aiutato in un momento di difficoltà”. 

800 - Ci credeva, la voleva, se l’è presa. È finale per Simone Barontini negli 800 metri: a un anno dall’oro agli Europei U23 stavolta lo scenario è quello assoluto, faccia a faccia con i migliori del continente, ma sempre con la tenacia e la combattività che contraddistingue il marchigiano, atteso domenica alla corsa finale dopo il secondo posto nella sua semifinale, la più tattica della due, con il crono di 1:48.51 sulla scia dello svedese Andreas Kramer (1:48.37). Chiude forte, l’azzurro, che rimonta posizioni e guadagna la Q maiuscola, mentre nell’altra semifinale lottano su altri riscontri cronometrici lo spagnolo Mariano Garcia (1:46.52) e il britannico oro mondiale dei 1500 Jake Wightman (1:46.61). “Volevo correre davanti in ogni caso, come in batteria - racconta Barontini - È stata una gara lenta, però me la sono giocata bene cercando di non rimanere chiuso all’interno e non posso essere più felice di così. Mi sento in forma, ho rincorso questo Europeo fino all’ultimo e puntavo anche ai Mondiali, ma come l’anno scorso dopo aver mancato un obiettivo ho sfogato tutto su un altro. Ora ho un giorno di recupero, poi si va in finale per sognare”.


Simone Barontini (foto Colombo/FIDAL)


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