Natalucci sprint, record di gioia

06 Febbraio 2014

La velocista osimana, tra certezze e ambizioni, racconta l’emozione del primato regionale assoluto sui 60 metri indoor (7.59)

La chiamano “la scheggia di Osimo”, ma da sabato 1° febbraio Valentina Natalucci è anche la “scheggia delle Marche”. Un metro e settanta per 57 chili, 24 anni compiuti il 18 gennaio, la velocista della Tam (Team Atletica Marche) ha riscritto ad Ancona il record regionale assoluto dei 60 metri indoor: 7.59, un centesimo meglio del 7.60 corso dalla fermana Francesca Ramini nel 2009. Un primato che era nell’aria, anche perché la Natalucci, fin dalle prime uscite stagionali, aveva dato l’impressione di avere nelle gambe un promettente potenziale.
 
Valentina, sei la primatista marchigiana dello sprint indoor, che effetto fa?
Mi viene da dire: chi l’avrebbe mai detto? Leggere 7.59 è stata un’emozione unica, tale da regalarmi lacrime di gioia. Questo risultato ha reso realtà il lavoro di anni e per me rappresenta oggi un punto importante per crederci e continuare.
 
Nel giro di un anno hai tolto 21 centesimi al personale sui 60 (da 7.80 a 7.59) e oltre un secondo a quelli sui 200 (da 26.27 a 24.89) e sui 400 metri indoor (da 58.84 a 57.11), come si fa?
Essere riuscita a limare i tempi dello scorso anno lo devo a una preparazione invernale priva di problematiche fisiche, ma di sicuro anche alla possibilità di essere seguita con costanza dal mio allenatore Giorgio Gioacchini, dato che nei tre anni universitari ho dovuto spesso allenarmi da sola, nonostante lui sia stato comunque sempre presente anche se non fisicamente.
 
Con 7.59 al momento sei tra le prime 10 atlete più veloci della stagione in Italia. Significa poter avere qualche bella ambizione in vista dei prossimi Assoluti indoor: ci pensi?
Trovarmi nella top ten mi rende quasi incredula, ma spero che l’entusiasmo di questo risultato mi accompagni nei prossimi impegni.
 
Proviamo a guardare oltre: con questi risultati all’aperto quanto pensi di poter migliorare? 100, 200 o 400?
Non amo fare pronostici, il mio allenatore lo sa bene e quando tenta di farne qualcuno lo fermo in tempo. Personalmente non ho ancora pensato alle outdoor, ma continueremo a lavorare per far arrivare qualche altra bella soddisfazione!
 
Non è che a 24 anni appena compiuti, stai pensando di far diventare l’atletica qualcosa di più del tuo sport preferito?
Sin da piccolina ho sempre praticato sport. Vengo dalla ginnastica artistica e mi sono avvicinata all’atletica solo a 18 anni in seguito a un infortunio al piede, quando ho così deciso di lasciare definitivamente la ginnastica e intraprendere questa che io chiamo una parentesi ancora aperta della mia vita. Oggi non potrei farne a meno. Far diventare l’atletica qualcosa di più è... un sogno nel cassetto.
 
Intanto, che altro c’è nella tua vita?
Vivo a Osimo e mi sono laureata in scienze motorie presso l’ateneo di Urbino. Finita la triennale, ho conseguito un master di primo livello in rieducazione funzionale e neuromotoria e quest’anno ho intrapreso la specialistica in rieducazione, sempre a Urbino. Al momento, studio a parte, seguo un gruppo di bambini nell’atletica e uno di minibasket, oltre a tenere un corso di ginnastica per adulti. Nel tempo che resta, mi alleno con passione!


La gara del record sui 60 metri con l'arrivo di Valentina Natalucci e Jessica Paoletta
(foto di Maurizio Iesari)



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