Veroli e Tamberi out agli Europei U23
12 Luglio 2013Ai Campionati europei under 23 di Tampere (Finlandia), il marchigiano Lorenzo Veroli è settimo in semifinale sui 400 ostacoli con il tempo di 51”99. Esattamente un secondo in più rispetto alla batteria di ieri, in cui il giovane marchigiano aveva compiuto l’impresa di qualificarsi con il record personale abbassato di quasi mezzo secondo. Non era facile recuperare le energie fisiche e nervose: in gara il 20enne di Montefiore (MC) corre bene l’ultima curva, dopo essere stato poco brillante nel primo rettilineo, ma alla fine paga un errore di ritmica sulla decima barriera. Resta comunque un Europeo da incorniciare per l’atleta allenato da Giuseppe Pigliacampo, che ancora una volta ha saputo migliorarsi nell’occasione più importante della stagione, come già accaduto in passato. A conti fatti serviva 50”44 per accedere alla finale, irraggiungibile anche ripetendo il risultato del primo turno, in un contesto internazionale di notevole livello.
Comunque Veroli è stato l’unico azzurro a raggiungere le semifinali in questa prova, e adesso si trova al terzo posto nelle graduatorie assolute dell’anno in Italia: l’ostacolista cresciuto nell’Atletica Montecassiano, poi trasferito all’Atletica Civitanova e da quest’anno in forza al club campano dell’Enterprise Sport & Service può guardare ai prossimi Campionati italiani assoluti (Milano, 26-28 luglio) con ambizioni di un buon piazzamento.
Nelle qualificazioni del salto in alto, non supera il turno Gianmarco Tamberi che con 2.17 è il primo degli esclusi dalla finale. Il campione italiano assoluto, reduce da un infortunio alla caviglia rimediato nel mese di aprile, era di fatto alla sua seconda uscita outdoor nel 2013 dopo il 2.21 del 27 giugno ai Giochi del Mediterraneo. Purtroppo l’anconetano di Offagna (2.31 di personale all’aperto nel 2012) non dà la sensazione di essere ancora al top della condizione. Lo si vede fin dalla prima incertezza a 2.09, quota che il 21enne delle Fiamme Gialle abbatte all’esordio in pedana. Poi per lui subito 2.13 e ancora un “fatale” errore a 2.17. Infatti ai 2.20 della misura di qualificazione automatica (superata da 11 avversari) le sue speranze di finale si infrangono con tre errori, e un terzo assalto che forse poteva essere il più convincente, ma l’asticella cade. Una delusione accresciuta da un 13° posto che brucia e dall’evidenza che, senza quell’imperfezione a 2.17, avrebbe guadagnato una posizione e quindi il lasciapassare per la finale.
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